Nel 1928 i Roperto decidono di acquistare il frantoio in cui lavoravano come operai, dando inizio ad una fantastica avventura fatta di sacrifici, delusioni, paure, momenti difficili, ma anche amore, passione soddisfazione e grandi risultati.
Nel corso del secolo, i Roperto, seguendo gli andamenti geo-politici della penisola e i difficili momenti migratori, abbandonano lentamente l’attività. Il nonno Antonio, però, tiene duro e tramanda la passione e l’amore al figlio Felice che nel 1997 passa dalle tradizionali presse al ciclo continuo. All’azienda viene aggiunto l’imbottigliamento che consente di chiudere la filiera.